Chiesa "Santi Maria Maddalena e Teresa d'Avila" Monza (MI)
Edificio religioso realizzato intorno al 1610 con annesso convento delle Religiose Adoratrici Perpetue del S.S.Sacramento. Il complesso di Santa Maria Maddalena ha radici antiche, nel XIII secolo era casa di Umiliate. Il nome di Santa Maria Maddalena lo si trova per la prima volta in un documento del 1343, in data 8 dicembre 1584 San Carlo Borromeo, firmava un rescritto in cui si approvava la ristrutturazione del vecchio monastero di Santa Maria Maddalena. L'antica chiesa situata di fronte alla via San Martino, fu distrutta e inglobata nei locali del monastero, mentre venne eretto il nuovo edificio laddove lo vediamo nello stato attuale. L'edificio del 1620 era, nella sua ossatura identico all'odierno una sola navata divisa trasversalmente da un muro contro il quale poggiava l'altare maggiore al di là del quale era situato "come al presente" il coro monastico. La parte occupata dai fedeli, di stile Ionico, coperta con volta in forma di vago catino con una rosa nel mezzo armoniosamente modellata è opera dell'architetto Cassani. Al di sopra dell'altar maggiore il pittoreGiulio Cesare Procaccini, dipinse la morte di Santa Maria Maddalena. In seguito la chiesa fu corredata di argenti e preziosi arredi sacri.
Le leggi austriache e l'occupazione francese decretarono una pagina amara per la storia della chiesa di Santa Maria Maddalena e delle religiose del monastero. Nel 1849, la giovane Ancilla Ghezzi guidata dallo spirito del Signore realizzò un istituto di Adoratrici Perpetue del SS. Sacramento, analoga fondazione presente a Roma dal 1808, opera di suor Maria Maddalena dell'Incarnazione. Nel 1854 si stipulò il contratto di acquisto (notaio Mauro Riva) dell'ex monastero delle Umiliate di Santa Maria Maddalena. Negli anni 1856 - 1858, furono condotti i restauri della chiesa e del chiostro, con rito sacro e solenne, benchè i lavori non fossero del tutto terminati, Mons. Zanzi arciprete di Monza, il 4 marzo 1859 volle benedire il sacro tempio e dedicarlo a Santa Maria Maddalena e a Santa Teresa d'Avila, La consacrazione avvenne il 13 novembre 1862, celebrata da Mons. Carlo Caccia Dominioni, Vicario Generale della Diocesi e vescovo di Famagosta.
La ricostruzione della facciata della chiesa risale a questo periodo (1861) e fu realizzata in travertino di Brenno su disegno del monzese ing. Luigi Riboldi; lo scultore Luigi Cocchi di Milano la completò con le statue di "San Michele, San Giuseppe, Santa Maria Maddalena, e Santa Teresa. La pavimentazione è eseguita con grandi lastre marmoree tassellate a disegno con grande rosone centrale. L'internosi presenta a pianta rettangolare con volta a botte e lesene con stucchi in oro. Gli stucchi. che presentano motivi floreali e non, con freguenti riferimenti a soggetti eucaristici: putti, cornucopie, incensieri, palmizi, colombe, calici, spighe, viti, ecc... furonolavorati dagli artisti dello stesso Francesco Pelitti di Milano e Mora di Bergamo. Nella prima cappella laterale, vicino al prebistero si trova Santa Maria Maddalena, in un piccolo ovale, la tavola fu dipinta, probabilmente, dal Carsana, ma raffigura una copia della famosa tela del Dolci Un affresco della volta 1° campo (dall'entrata e leggendo gli affreschi a partire da sinistra) si trova " La peccatrice perdonata opera di Giuseppe Carsana, propone, dunque l'episodio della donna peccatrice ( Lc, 7,36 - 50) che, entrata nella casa di Simone il fariseo, profuma i piedi di Geù, li bagna con le sue lacrime e li asciuga con i suoi capelli.
Fonte:notizie tratte da "La Messa nell'Arte" di suor Maria Gloria RIVA, in questo libro l'autrice conduce il lettore con un duplice filo, quasi parallelo binario: ad osservare l'opera artistica narrativa e confrontarla con il rito celebrativo dell'Eucarestia. Della stessa autrice: un DVD sulla Cena di Leonardo da Vinci dal titolo "Il Codice dell'Amore" e con la casa editrice San Paolo: "Frammenti di Bellezza" e "Nell'Arte lo stupore di una Presenza"
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