BREVE SCHEDA BIOGRAFIA
- Nome: Maria
- Nata: Oriunda di Magdala, una cittadina posta sulla Costa occidentale del lago di Tiberiade.
- Prottettrice di: Prostitute pentite, penitenti, parrucchieri,giardinieri, guantai e profumieri..
- Patrona di: Città di La Maddalena (SS), Senigallia, Marsiglia; Provenza..
- Etimologia: Maria = amata da Dio, dall'egiziano; signora, dall'ebraico
Maria di Magdala, risanata dal Signore Gesù, seguendolo lo serviva con grande affetto (Lc. 8,3). Alla fine, quando i discepoli erano fuggiti, Maria Maddalena era là in piedi presso la croce del Signore con Maria, Giovanni ed alcune donne (Gv. 19,25). Il giorno di Pasqua Gesù apparve a lei e la mandò ad annunciare la sua risurrezione ai discepoli (Mc. 16,9; Gv 20,11-18).
La Chiesa latina era solita accomunare nella liturgia le tre distinte donne di cui parla il Vangelo e che la liturgia greca commemora separatamente: Maria di Betania, sorella di Lazzaro e di Marta, l'innominata peccatrice "cui molto è stato perdonato perché molto ha amato", e Maria Maddalena o di Magdala, l'ossessa miracolata da Gesù, che ella seguì e assistette con le altre donne fino alla crocifissione ed ebbe il privilegio di vedere risorto. L'identificazione delle tre donne è stata facilitata dal nome Maria comune almeno a due e dalla sentenza di S. Gregorio Magno che vide indicata in tutti i passi evangelici una sola e medesima donna. I redattori del nuovo calendario, riconfermando la memoria di una sola Maria Maddalena senz'altra indicazione, come l'aggettivo "penitente", hanno inteso celebrare la santa donna cui Gesù apparve dopo la Risurrezione.
Al capitolo settimo S. Luca, dopo aver descritto l'unzione della peccatrice che irrompe improvvisamente nella sala del banchetto e versa sui piedi di Gesù profumati unguenti che poi asciuga coi propri capelli, prosegue così il suo racconto: "In seguito Gesù passava di città in città, di villaggio in villaggio... e con lui andavano i dodici, ed anche alcune donne, le quali erano state guarite da spiriti maligni e da infermità: Maria, detta Maddalena, da cui erano stati cacciati sette demoni, Giovanna... e molte altre donne, le quali somministravano ad essi i loro averi". L'ignota peccatrice, che per l a contrizione perfetta ha meritato il perdono dei peccati, è distinta dalla Maddalena, ben conosciuta, che segue costantemente il Maestro dalla Galilea alla Giudea, fino ai piedi della croce e il cui ardente amore Gesù premia nel giorno della Risurrezione. Ella è inconfondibilmente "presso la croce di Gesù", poi in veglia amorosa "seduta di fronte al sepolcro", infine, all'alba del nuovo giorno è la prima a recarsi di nuovo al sepolcro, dove ella rivede e riconosce il Cristo risorto da morte. Alla Maddalena, in lacrime per aver scorto il sepolcro vuoto e la grossa pietra ribaltata, Gesù si rivolge chiamandola semplicemente per nome: "Maria!" e a lei affida l'annuncio del grande mistero: "Va' a dire ai miei fratelli: io salgo al Padre mio e Padre vostro, al mio Dio e vostro Dio". E’ questa la Maddalena che la Chiesa oggi commemora e che, secondo un'antica tradizione greca, sarebbe andata a vivere a Efeso, dove sarebbe morta. In questa città avevano preso dimora anche Giovanni, l'apostolo prediletto, e Maria, Madre di Gesù. L’Ordine dei Predicatori l’annoverò nel numero dei suoi Patroni. Frati e Suore la onorarono in ogni tempo col titolo di “Apostola degli Apostoli”, come viene celebrata nella Liturgia Bizantina, e paragonarono la missione della Maddalena, di annunciare la risurrezione, col loro ufficio apostolico.
Maria di Magdala
Maria chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demoni" (Lc.8,2) è la prima donna del gruppo delle discepole itineranti con Gesù ad essere nominata nel Vangelo di Luca. Sempre prima la ritroviamo nella lista dei sinottici quando viene descritta la crocifissione e si nomina la presenza del gruppo delle donne, fedeli seguaci del Nazareno fin dalla predicazione sulle strade della Galilea, che assiste alla Passione (Mc 15,40;Mt 27,56; Lc 23,49-55;24,10) Nel racconto giovanneo la troviamo menzionata sotto la croce con la"madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa "(Gv 19,25). Se nelle altre liste ha il privilegio di essere la prima, qui ha quello di essere associata al gruppo delle parenti strette. Già dalla lettura di questi primi testi biblici emergono elementi che indicano un primato di Maria di Magdala nel gruppo. Essa è il solo nome ad essere comune a tutte le liste: le altre donne ricordate cambiano, lei sola è presente in tutte le fonti. Che questi dati suppongano anche un rapporto particolare e privilegiato con Gesù è confermato dal seguito delle narrazioni evangeliche.
Discepola prediletta
Secondo i sinottici dopo aver assistito alla sepoltura (Mc 15,47;Mt 27,62;Lc 23,55-56) il gruppo delle discepole si raccoglie attorno a Maria Maddalena e all'alba si reca al sepolcro (Lc 24,1-10;Mt 28,1;Mc 16,1-2); Giovanni invece narra di Maria di Magdala sola che va alla tomba di buon mattino, quand'era ancora buio(Gv.20,1). L'intensa partecipazione della discepola prediletta al dramma della morte è ben espressa dall'ampia narrazione che segue. Molte delle annotazioni rimandano alla profondità del rapporto che Gesù aveva realizzato con lei. Ella non può attendere la luce del giorno e va al sepolcro quando è ancora notte, trovatolo vuoto corre da Simon Pietro e da Giovanni per condividere con loro quanto sta accadendo. La scomparsa del corpo del Signore la sconvolge e non può contenere in sè‚ le emozioni che la pervadono. Ritorna coi discepoli alla tomba, ma loro, dopo aver constatato che è vuota, tornano a casa. Lei invece non può allontanarsi dal posto che aveva accolto il corpo dell'Amato. Non va con loro per consolarsi insieme della perdita, ma resta vicina all'ultimo luogo dove ha giaciuto il corpo di Gesù, non può allontanarsi e si abbandona al dolore e al pianto. Non sono lacrime momentanee, ma un pianto intenso e continuo tanto che sia gli angeli prima, sia Gesù poi, le chiedono il perché delle sue lacrime. La gravità della perdita, che dice la profondità del legame nei confronti del Maestro, spinge tutto il suo essere a cercare. E il Risorto si lascia trovare, si lascia raggiungere, si lascia riconoscere e si manifesta a lei pronunciandone il nome:"Maria"! e lei prontamente risponde:"Maestro mio"! Il lasciarsi riconoscere del Cristo nel dire il nome di Maria raccoglie una indicazione suggestiva della comunicazione esistente: nel sentirsi chiamata la donna trova insieme la voce che conosce, la voce dell'altro, e qui poi dell'Altro, e trova sè stessa, la percezione, la consapevolezza del proprio essere profondo. La relazione, questo contemporaneo duplice incontro dell'altro e di sé, in cui sono presenti alterità e identità, questa unità che comprende dualità, poteva essere tale compiutamente solo nella manifestazione del Risorto a una donna, in armonia con la creazione di Dio di un essere umano, l'adam, dai due volti: l'uomo e la donna(1).
"Io ho qualcosa da dire ma nessuno a cui dirlo!"
Io (...) non sono apparso a te finché non ho visto le tue lacrime e il tuo dolore [..] per me. Getta via la tua tristezza e compi questo servizio, sii la mia messaggera per gli orf[ani] [sm]arriti. Affrettati a gioire e va' dagli undici.Li troverai riuniti sulla riva del Giordano. Il traditore li ha persuasi ad essere pescatori come prima ed a gettare le loro reti con le quali conquistarono uomini alla vita. Di' loro: Sù, andiamo, vostro fratello vi chiama. Se disdegnano la mia fraternità, di' loro: E' il vostro maestro. Se trascurano la mia autorità di maestro, di' loro: E' il vostro Signore. Usa ogni arte ed intelligenza finché tu non abbia condotto il gregge al pastore. Se vedrai che si sono turbati per te prendi Simon Pietro con te; digli: Ricordati che cosa ho detto, tra te e me, sul Monte degli Olivi: Io ho qualcosa da dire ma non ho nessuno a cui dirlo!"(2). L'invio di Maria Maddalena ad annunciare la resurrezione è confermato dal seguito del racconto di Giovanni. "Gesù le disse:'... va' dai miei fratelli e di' loro: Io salgo al Padre mio e al Padre vostro, Dio mio e Dio vostro'. Maria di Magdala andò subito ad annunziare ai discepoli: 'Ho visto il Signore' e anche ciò che le aveva detto" (Gv. 20,17-18). Forse l'agraphon sopra riportato apre uno squarcio di maggior luce su quanto altro il Risorto "le aveva detto" e anche in quel testo, come in Giovanni, la risposta di Maria è descritta come pronta, totale e intensa. "Rabbi, mio maestro, io servirò il tuo comandamento nella gioia del mio cuore intero. Non darò riposo al mio cuore, non darò sonno ai miei occhi. Non darò riposo ai miei piedi finché non abbia portato il gregge all'ovile" (3). E' di grande rilevanza che in un tempo nel quale la testimonianza delle donne, e quindi la loro parola, non aveva valore giuridico, il Cristo affidi il messaggio di resurrezione, a Maria di Magdala, facendo di lei la prima mediatrice della Parola, del Logos incarnato, rendendola apostola degli apostoli (4).
La "durezza di cuore" degli Apostoli Tornando all'antico testo copto è significativo rilevare come venga attribuita a Gesù la sollecitazione a Maria di Magdala di ricordare a Pietro parole che già lei gli aveva rivolto: "Io ho qualcosa da dire ma non ho nessuno a cui dirlo !" Nessuno cioè capace di riconoscere e accogliere il valore delle parole di una donna, nessuno capace di questo ascolto profondo al di là delle limitazioni culturali e giuridiche del tempo.Ampia testimonianza riportano i vangeli canonici della difficoltà degli apostoli a prestar fede a quanto riferito dalle discepole: "Alcune donne, delle nostre,... son venute a dirci..." (Lc 22,22). Quelle parole parvero loro come un vaneggiamento e non credettero ad esse" (Lc 24,11). Nella finale del vangelo di Marco si racconta proprio di Maria di Magdala che andò ad annunziare ai suoi seguaci la resurrezione "Ma essi, udito che (Gesù) era vivo ed era stato visto da lei non vollero credere (Mc 16,11)" e Gesù poi apparendo infine agli Undici, "li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore" (Mc 16,14). Forse questa" incredulità e durezza di cuore" evidenziata dalle parole del Risorto si è protratta nello snodarsi dello sviluppo della comunità cristiana ed è divenuta nella storia dell'esegesi biblica un travisamento dell'identità di Maria di Magdala che, invece di emergere per la predilezione di discepola fedele e amata, che l'ha resa prima apostola, è stata confusa con la peccatrice di cui il vangelo di Luca racconta il pentimento e il perdono da parte di Gesù. E' stata resa un prostituta e dopo secoli di omelie, raffigurazioni artistiche, letterature le più varie, il suo nome, o meglio il suo soprannome, Maddalena riferito alla città di provenienza, ha assunto il significato di donna traviata e penitente. Quale distanza dalla scelta di Gesù che proprio del nome Maria fa la chiave di apertura per la rivelazione e il riconoscimento dell'essere risorto, dell'essere Alterità incarnata, Logos relazionante in sè il Divino e l'Umano, Luogo di incontro di finito ed Infinito, di morte e vita inesauribile. Il travisamento esegetico di cui è stata vittima Maria di Magdala ha avuto tanto largo eco perchè ha trovato fertile terreno in una millenaria concezione della donna che la limita e la schiaccia all'interno di una sovrapposizione della sua realtà con quella di una sessualità intesa per lo più negativamente. La sordità e la "durezza di cuore", la incapacità di aprire la propria mente e il proprio animo alle realtà più interiori ed autentiche del femminile contrassegnano purtroppo ambiti di culture e tempi, ben più ampi del discepolato di Gesù. Restituire a Maria di Magdala la sua vera identità e riscoprire il significato profondo del rapporto che Gesù aveva con lei porterà nuova luce nella ricerca della pienezza della verità. *Pubblicato in «Parole e vita» n. 5 (1994) pp.10 – 13.
Immagini sono della collezione privata di: Antonio FRAU.
- 1) Cfr. C.Ricci "Maria di Magdala e le molte altre. Donne sul cammino di Gesù. Napoli, D'Auria, pp. 152-153.
- 2) Testo apocrifo in lingua copta del quarto secolo. C.R.C.Allberry, A manichaean salm-book, Stuttgart 1938, II, 187. Tra parentesi quadre sono poste le espressioni o le lettere non le ggibili nel manoscritto da cui è tratta l'edizione.
- 3) Ibidem.
- 4) Cfr. Hipp., In cant. 25,6-9: CSCO 264,47-49; Rab. Maur., De vita beatae Mariae Magdalenae, 27, PL 112, 1474: Salvator...ascensionis suae eam (= Mariam Magdalenam) ad_ apostolos instuit apostolam; Tommaso D'Aquino, In Ioannem Evangelistam Expositio, c. XX, L. III, 6 (Sancti Thomae Aquinatis Comment. in Matthaeum et Joannem Evangelistas), Ed.Parmens. X, 629:Facta est Apostolorum Apostola, per hoc quod ei committitur ut resurrectionem dominicam discipulis annuntiet
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