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LA QUESTIONE DELLE TRE MARIE

Il travisamento esegetico che ha fatto di Maria di Magdala una prostituta


 
santimad9L'espressione « questione delle tre Marie » la critica denomina il problema dell'identità di tre donne che compaiono nei testi evangelici. Maria di Magdala, Maria di Betania e la donna innominata di Lc. 7, 36-50. I versetti di Lc. 8, 1-3, dove si nomina Maria di Magdala come donna guarita da Gesù, « dalla quale erano usciti sette demoni », si trovano nel racconto di Luca subito dopo l'episodio della donna innominata (7, 36-50) che, entrata nella casa di Simone il fariseo, si avvicina a Gesù e gli cosparge i piedi di olio profumato. Questo è l'unico riferimento che l'evangelista fa a unzioni da parte di una donna nei confronti di Gesù; Luca non rivela la sua identità, ma afferma solo che si tratta di una « peccatrice ». L'episodio di un'unzione è presente anche in Marco (14, 3-9) e Matteo (26, 6-13). 1 due racconti concordano nel porre l'avvenimento a Betania, in casa di Simone il lebbroso, e nel riferire l'unzione ad una donna senza indicarne il nome.
In Giovanni (12, 1-8) infine è narrata un'unzione che viene collocata sempre a Betania, senza indicare in casa di chi,bensì nominando tra i presenti Marta e Lazzaro e identificando in Maria la donna che unge Gesù. Ora questi due brani sono concordemente ritenuti paralleli e relativi allo stesso episodio. Nel quarto vangelo, in una sezione precedente, si trova però anche questo riferimento: « Maria era quella che aveva cosparso di olio profumato il Signore e gli aveva asciugato i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era ammalato » (Gv.11,2).
In breve i problemi principali che questi testi pongono sono:
1) Gv. 11, 2 si riferisce all'unzione narrata poi in 12, 1-8 oppure a quella narrata da Lc. 7, 36-50?
2) Si deve ritenere che ci sia stato un solo episodio di unzione oppure due?
3) Chi è la donna senza nome di Lc. 7, 36-50?
4) Quale interpretazione dare circa l'espressione riferita a Maria di Magdala « erano usciti sette demoni »?
santimad10Le possibili diverse risposte agli interrogativi hanno conseguenze molteplici per le identità delle donne coinvolte. La risposta ai primi due quesiti, nel senso che Gv. 11, 2 si riferisce allo stesso episodio di Lc. 7, 36-50 di cui in tal modo viene attribuita a Giovanni la conoscenza, porta a fare di Maria di Betania una sola persona con la peccatrice di Lc. 7, 36-50.
A tale risultato si perviene anche ritenendo che Gesù sia stato oggetto di un'unica unzione: quella narrata in Gv. 12, 1-8 e in Lc. 7, 36-50.
La risposta agli altri due problemi può condurre, attraverso la connotazione del demonio quale causa di peccato, a identificare Maria di Magdala, dalla quale secondo Lc. 8, 2 « erano usciti sette demoni », con la peccatrice di Lc. 7, 36-50. I procedimenti relativi alla problematica delle unzioni e alla interpretazione dell'espressione « sette demoni », che di per sé sarebbero separati e indipendenti, confluiscono perché la peccatrice è figura comune ai due percorsi. Ne risulta una sintesi che conduce a identificare Maria di Magdala con Maria di Betania e a fare di tre donne una sola. Questo travisamento esegetico porta Maria di Magdala, la prima donna nominata nel seguito di Gesù, a essere considerata una prostituta e come tale ad essere ricordata per secoli nel culto, nella letteratura, nell'arte. Questi percorsi di errata interpretazione dei testi si sono sviluppati nell'arco della storia dell'esegesi forse a partire da Girolamo che per primo fece l'accostamento tra il concetto di possessione e quello di peccato. In Oriente è stata mantenuta a distinzione, rilevabile anche dalle tre diverse date in cui vengono celebrate le feste: peccatrice innominata di Lc.7,36-50 il 31 marzo, Maria di Betania il 18 marzo, Maria di Magdala il 22 luglio. La convinzione prevalente degli studiosi oggi è a favore della distinzione.
di Carla RICCI

 

 
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